Ho più volte detto di quanto la mia esperienza all’asilo nido sia stata positiva e che secondo me i pro superano i contro fra le varie scelte per un piccolo nel momento in cui la mamma torna a lavorare. Il mio pensiero era in controtendenza con quello della maggior parte dei pediatri che invece avevano un atteggiamento più prudenziale e scettico nei confronti della vita in comunità per bimbi tanto piccoli.
Ora però pare ci sia un cambio di tendenza ma con alcune precauzioni: secondo i pediatri Sitip (Società Italiana di Infettivologia Pediatrica) l’asilo nido ideale deve avere un certo numero di locali di sufficiente metratura, con la possibilità di usufruire di spazi esterni durante la bella stagione e le classi non devono essere troppo numerose.
Per scongiurare poi il rischio continuo di contrarre infezioni soprattutto a carico dell’apparato respiratorio e gastrointestinale, esistono i vaccini. È ormai, dimostrato in modo inequivocabile come l’esecuzione del vaccino anti-pneumococcico coniugato 13-valente diminuisca in modo sostanziale il rischio di otiti, polmoniti, meningiti e sepsi. Un’altra utile misura preventiva è la vaccinazione anti-rotavirus: esistono due vaccini, entrambi sicuri, ben tollerati e soprattutto molto efficaci che si assumono entrambi per via orale in due o tre dosi e che vanno somministrati entro il sesto mese di vita.
Da non dimenticare che per mantenere in buone condizioni il sistema immunitario è importante una dieta sana ed equilibrata. Indispensabile anche l’attenzione all’igiene abituando il bimbo a lavare spesso le mani. Fondamentale poi rimandare il bambino al nido solo quando è guarito completamente in modo da eviterà di trasmettere l’infezione agli altri e interrompere il circolo vizioso che porta il piccolo,con basse difese immunitarie, ad essere suscettibile a nuove infezioni.