I tempi cambiano, e nello scriverlo mi sento mia nonna. Quando ero ragazzina mia mamma a lungo mi vietò il trucco, poi iniziai a “fregarla” con le creme colorate per i brufoli, ma di mascara e rossetti a lungo non se ne parlò. Adesso già all’asilo le bambine ricevono in regalo i trucchi giocattolo, usano lo smalto delle mamme e alle medie grazie anche ai tutorial che si trovano online, sono perfettamente in grado di stendere fondotinta e applicare ombretti e mascara e di conseguenza ne chiedono l’acquisto. Il fenomeno del baby make up è talmente in crescita che fra le ragazzine dagli 8 ai 12 anni si è registrato un aumento del 16.7% di dermatiti da contatto proprio dovuta ai cosmetici.
Che fare allora? Vietarne l’uso? No. Sarebbe inutile e controproducente, molto meglio insegnare alle figlie a prendersi cura della propria pelle e spiegare di non scambiarsi fra amiche rossetti e pennelli per evitare contaminazioni batteriche e virali. Continua a leggere: La scelta del baby make up…
Freddo e pelle dei bambini: come comportarsi?
Microba ha la pelle molto delicata, da sempre. E non parlo solo di dermatite atopica, la mia croce, ma anche di tutte quelle forme di “irritazione” aspecifiche che periodicamente la colpiscono soprattutto al viso.
La pelle è la barriera di protezione del corpo: deve proteggerlo da eventuali aggressioni esterne fra cui il freddo; deve inoltre impedire che l’acqua che lo compone evapori verso l’ esterno, cosa che può accadere quando l’umidità dell’ambiente è più bassa.
Anche nei bambini la pelle ha questo ruolo importante ma, nei più piccini, soprattutto quelli di età inferiore ai due anni, lo svolgimento della funzione barriera è reso più difficile a causa di una sorta di immaturità cutanea che caratterizza questa fascia di età. In pratica la pelle dei bimbi piccoli è immatura, più sottile e quindi è una barriera meno efficace, più facile da aggredire. Questo spiega perché quando arriva il freddo la loro pelle si secca e si arrossa con facilità, soprattutto nelle zone scoperte, dove manca la protezione degli indumenti.
La pelle secca si irrita con facilità , quindi possono associarsi i segni dell’infiammazione, quali il rossore e il prurito, follicoliti e persino eczemi, traducendosi in dermatite irritativa.
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La tigna: cos’è? come si manifesta? Come si cura?
La tinea (o tigna o epidermofizia) è un’infezione micotica causata dai funghi dermatofiti (Trichophyton, Microsporum ed Epidermophyton) che attaccano lo strato superficiale della cute, l’epidermide. La trasmissione avviene per contatto diretto, ovvero tramite persone o animali infetti (in genere cani o gatti) o per contatto indiretto tramite peli, squame cutanee, pettini, spazzole, schienali delle poltrone di luoghi pubblici, cappelli, biancheria da letto, asciugamani, tappeti negli alberghi, indumenti intimi, pavimenti degli spogliatoi, basi delle docce nelle piscine (in generale i funghi che causano la tigna prosperano in zone calde e umide).
Nel primo caso le lesioni sono per lo più uniche o di numero limitato e localizzate alle parti scoperte del corpo (viso, avambraccia, gambe); nel secondo le lesioni invece sono generalmente multiple ed interessano quasi sempre le zone coperte dagli indumenti.
A seconda della sede in cui si manifesta, si distinguono quattro diversi tipi di tigna:
– tinea corporis: quando le macchie si presentano sul corpo
– tinea capitis: quando l’infezione colpisce il cuoio capelluto
– tinea cruris: quando interessa l’inguine
– tinea pedis: quando il fungo colpisce il piede
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Il mollusco contagioso
Il mollusco contagioso è una malattia virale della cute e delle mucose abbastanza comune, che ricorda le verruche con cui talvolta si può confondere. L’agente causale del mollusco contagioso è un virus DNA, il più grande virus conosciuto che infetti gli esseri umani, appartenente al gruppo dei poxvirus. Ha un periodo di incubazione che può variare da 2 settimane a 6 mesi e si trasmette con facilità per contatto diretto (cute con cute) da una persona che presenta tali lesioni sulla pelle ad altra persona oppure per via indiretta attraverso superfici contaminate (sauna, piscina, panche delle palestre, lettini dei solarium o dei centri estetici) o oggetti (biancheria intima, asciugamani). Nei bambini può colpire qualsiasi parte del corpo ma soprattutto viso, tronco e arti (in particolare ascelle), mentre negli adulti si manifesta principalmente nella zona genitale, pubica e glutea ed essere trasmesso sessualmente. Talvolta si presenta nelle mucose delle labbra, della lingua, della bocca, della congiuntiva
Il caldo e l’umidità favoriscono la sviluppo del virus.
Le lesioni del mollusco possono manifestarsi in qualunque età ma è più frequente tra i 3 e 16 anni.
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Bambini e vacanze: w la libertà
Come ogni anno lotto con i denti per risicare giorni di ferie nel mese di luglio. 3 mesi di gestione post scuola sono un’eternità, ¼ di un anno e una spesa per chi non ha nonni che si spupazzano i pargoli. Fatti due conti mi conviene stare a casa il più possibile che pagare i centri estivi. E in questa settimana nella casa del lago i miei figli vivono allo stato brado. Non hanno regole e sono in giro dalla mattina alla sera. Ovviamente strafelici. Ho fatto mio il consiglio dei pediatri dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: “”Lasciateli liberi”: di muoversi e di giocare, di divertirsi come vogliono oppure di annoiarsi. Altro che le vacanze dei miei tempi: stesso posto, stesse persone (quelle che adesso hanno bambini con cui giocano i miei di figli), ma regole ferree. Continua a leggere: Bambini e vacanze: w la libertà…
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