Le ustioni nei bambini sono una frequente causa di accesso in pronto soccorso. Alcune sono proprio banali, ma altre decisamente più gravi e da trattare con cautela.
Una delle più brutte che ricordo, riguardava un bimbo sugli 8-9 anni che a colazione si era ustionato addome e gambe con una tazza di latte bollente; non so cosa mi abbia trattenuto da insultare la mamma che neppure troppo dispiaciuta è arrivata dicendo che il latte era un po’ troppo caldo essendoselo dimenticato sul fuoco.
Secondo uno studio dell’università di Cardiff pubblicato da Archives of Diseases in Childhood, sono le tazze piene di liquidi bollenti e le piastre per capelli i nemici più insidiosi dei bambini in casa, dal punto di vista delle scottature e l’età peggiore è un anno.
In questo studio sono stati esaminati 1215 bambini e ragazzi fino a 16 anni che hanno avuto accesso in cinque pronto soccorso della Gran Bretagna.
Nel 58% dei casi a provocare l’incidente è stato un liquido, mentre il resto delle ustioni è risultato da contatto. In più di metà dei casi il liquido è fuoriuscito da una tazza che il bambino ha cercato di afferrare da un tavolo o da un comodino, mentre una percentuale molto minore riguarda l’acqua troppo calda del bagnetto. Dal punto di vista delle ustioni da contatto invece sono le piastre per capelli a provocare più incidenti, seguite dalle stufe.
I pericoli iniziano intorno ai nove mesi quando con il gattonamento i bambini iniziano ad esplorare da soli il mondo che li circonda. Il picco di incidenti però si ha intorno a un anno, quando l’altezza media è 75 centimetri e tavoli, superfici di lavoro e fornelli sono a portata di manina.
In Italia invece, secondo il vicepresidente della Società Italiana di Medicina d’Urgenza Pediatrica, gli incidenti più frequenti sono provocati dalle pentole sul fuoco.
Ma cosa sono le ustioni e come si trattano? Continua a leggere: Le ustioni nei bambini: come comportarsi…
Mascara e rossetto troppo presto: dermatiti in agguato
Non mi accusate di predicare bene e razzolare male, già con questo post faccio pubblica ammenda….
Ci sono caduta anche io, nonostante microba abbia solo 3 anni, le ho comprato i trucchi. O meglio li ho fatti comprare da Papà Chef (tanto per dividere con lui il malfatto!). In vacanza al lago microba ha giocato con bambine più grandi e la moda di quest’anno erano appunto trucchi e smalti; ogni pomeriggio la solita domanda “mamma mi posso truccare?” fino a quella che ovviamente aspettavo “mamma mi compri i trucchi?”. La risposta tanto per prendere tempo è stata “chiedili a papà quando torna venerdì sera”. Microba non ha posto resistenza ma ha memorizzato e la prima cosa che ha detto al pater familias appena arrivato è stata appunto “mi compri i trucchi?”. Papà Chef ignaro di tutto e preso solo dalle coccole della figlia ha acconsentito.
Tempo fa lessi testuali parole “ Le bambine giocano sempre più a fare le grandi e i loro esperimenti di make-up non sempre restano dentro i muri di casa, ma escono allo scoperto con la complicità delle mamma”. Palese il mio pensiero “io mai” soprattutto pensando che il problema per noi fosse prematuro. E pensare che avrei ormai dovuto imparare che con i figli non bisogna MAI, dire “MAI”.
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Il sole e i bambini
Delle avvertenze da tenere quando si espongono i bambini al sole avevo già parlato lo scorso anno, ma un ripasso è d’obbligo nella speranza che l’estate arrivi veramente (nel momento in cui ho scritto era in corso un bel temporale e il termometro segnava 16°C, sigh sigh…).
La pelle di un bambino e’ molto diversa da quella di un adulto, più morbida, ma anche più sensibile e vulnerabile; la melanina non e’ completamente presente alla nascita e ci vogliono anni prima che lo sviluppo della protezione si completi quindi nel frattempo, le scottature sono più facili.
Carnevale: attenzione alle allergie causate dai trucchi
A Milano come nella maggior parte delle chiese della diocesi di Milano e in alcune delle diocesi vicine, si osserva il rito ambrosiano: la quaresima inizia 4 giorni dopo rispetto ai luoghi dove si osserva il rito romano e pertanto l’ultimo giorno di carnevale è sabato così detto “grasso”. Siamo pertanto in pieno carnevale. Secondo la tradizione il vescovo di Milano, Ambrogio, impegnato in un pellegrinaggio aveva annunciato il proprio ritorno per carnevale, in modo da essere in città per i riti della Quaresima. La popolazione di Milano lo aspettò, ed essendo in ritardo di 4 giorni prolungò il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito delle Ceneri che nell’arcidiocesi milanese si svolge appunto la prima domenica di Quaresima.
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La Scabbia: sintomi, diagnosi e trattamento
La scabbia è una malattia parassitaria cutanea causata da un acaro il Sarcoptes Scabie della famiglia degli Artropodi.
Sintomi
È caratterizzata da un’eruzione papulare, eritematosa e da un cunicolo che corrisponde al percorso scavato dall’acaro femmina attraverso lo strato corneo dell’epidermide. Il sintomo principale è il prurito,che compare 2 settimane dopo il contagio e precede le lesioni cutanee. Inizialmente è localizzato, poi generalizzato e presente soprattutto di notte; ne conseguono frequenti lesioni da grattamento che appaiono escoriate talora con croste da sovrainfezione batterica.
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