La gravidanza costituisce generalmente il momento in cui la patologia venosa pre-esistente anche su base familiare si manifesta in maniera più o meno eclatante in tutte le sue sfaccettature.
Disturbi come stanchezza, sensazione di pesantezza e tensione nelle gambe, formicolii notturni, sensazione di “scosse elettriche” all’inguine o alla caviglia, piedi gonfi e vene varicose che compaiono rapidamente o che ulteriormente s’ingrossano fanno parte dei piccoli disturbi quotidiani di una futura mamma. Nel primo trimestre vi è un aumento notevole del tasso di progesterone che promuove una vasodilatazione del circolo a livello delle pelvi con conseguente congestione delle vene e tendenza allo sviluppo di vene varicose.
L’aumento del flusso di sangue alle pelvi consente una adeguata nutrizione del nascituro attraverso la placenta. Questo inevitabilmente sovraccarica le vene del circolo pelvico che sono in stretto contatto con le vene della circolazione delle gambe. Tutto ciò è responsabile dell’improvvisa comparsa di vene varicose durante le prime settimane di gravidanza. Durante il secondo ma soprattutto il terzo trimestre di gravidanza l’aumento del volume dell’utero determina una compressione sulle vene delle pelvi che a loro volta comportano un difficoltà di “scarico” delle vene delle gambe che tendono a dilatarsi e a trasformarsi in vene varicose.
Nelle ultime fasi della gravidanza, inoltre, vi è una tendenza alla ritenzione idrica dovuta ad una alterazione della funzionalità dei reni, che comporta un rigonfiamento dei tessuti, (edema), soprattutto nelle parti più declivi o delle gambe, piede e caviglie in particolare, soprattutto se si trascorre molto tempo in piedi.
Fortunatamente in molti casi, dopo il parto, nel giro di qualche settimana, la situazione rientra e rapidamente si attenua la dilatazione delle vene e la congestione della circolazione venosa.
In soggetti predisposti e che presentavano alcuni fattori di rischio per lo sviluppo di vene varicose anche in epoca pre-gravidica, non è detto che la situazione rientri, anzi, la gravidanza rappresenta un fattore scatenante lo sviluppo di vene varicose.
La gravidanza inoltre rappresenta una situazione potenzialmente a rischio per lo sviluppo di flebiti superficiali o di trombosi venose profonde.
Alla luce di tutto ciò, è evidente che è bene prevenire tali problemi o, qualora esistano già, prendere efficaci contromisure per ridurre l’estensione e l’intensità di tali disturbi.
Continua a leggere: Problemi venosi in gravidanza…
Il dolore mammario
Qualche mese fa all’improvviso ho cominciato ad accusare un dolore mammario strano, prima ad un seno, poi ad entrambi: talora erano fitte, talora intenso bruciore, prima per brevi periodi, poi così forte da svegliarmi la notte. Pur conscia del fatto che i tumori tendenzialmente non danno dolore, ero piuttosto preoccupata. Prenotai con molta ansia un’ecografia il cui esito per fortuna fu negativo. Il giorno dopo quasi come se l’esame fosse stato terapeutico, i dolori scomparvero. Mai ricomparsi da allora. Misteri del corpo umano. Ma cos’è questo dolore mammario che tanto raro non è?
Il dolore al seno, detto anche mastodinia o mastalgia è il sintomo mammario che più frequentemente porta una donna adulta ad accertamenti senologici. Il tipo di dolore è molto diverso da donna a donna in genere ben sopportato, ma esistono anche casi in cui la sua gravità e persistenza hanno ripercussioni sulla vita quotidiana. Si riconoscono due forme: la mastalgia ciclica e quella non ciclica.
Continua a leggere: Il dolore mammario…
Disturbi in gravidanza:
Una delle cose meno simpatiche che una donna in gravidanza possa sentirsi dire è asetticamente “hai disturbi?”. È ovvio che se ne abbiano. Chi più chi meno qualche acciacchetto lo presenta. Vediamo i più comuni e gli eventuali rimedi.
– Facile affaticamento e ipotensione:
soprattutto ad inizio gravidanza è frequente avere la pressione bassa (ipotensione arteriosa) e conseguente tachicardia che associati all’ anemia e all’ aumento di alcuni valori ormonali, determinano sonnolenza, astenia, minore resistenza alla fatica ed episodi di lipotimia (tendenza a svenire). In questo caso è fondamentale il riposo riducendo i vari impegni e il lavoro e concedendosi lunghe soste ed un sonnellino pomeridiano. Inutile dire che tutto questo è fattibile alla prima gravidanza. Sfido chiunque a fare un sonnellino pomeridiano con altri figli da gestire.
I luoghi caldi e affollati, soprattutto se si deve stare in piedi (mezzi pubblici, uffici postali, grandi magazzini nelle ore di punta) e i digiuni prolungati sono da evitare. Per quanto riguarda l’alimentazione si devono fare pasti leggeri ma completi di frutta, verdura bevendo tanta acqua non gasata anche durante la giornata quando non si sente lo stimolo della sete.
– Varici:
in gravidanza è possibile che compaiano varici agli arti inferiori o che peggiorino quelle già esistenti. In questo periodo è sconsigliato il trattamento chirurgico e quello sclerosante.
Si consiglia:
– riposo con gli arti inferiori alzati evitando la stazione eretta prolungata
– effettuare frequenti passeggiate con scarpe comode con tacco di 3 cm
– se possibile, praticare nuoto due volte alla settimana
– usare calze elastiche contenitive evitando quelle autoreggenti o cinture strette o abiti attillati.
– Ridurre il più possibile l’aumento di peso
– Evitare bagni caldi e saune
– evitare la depilazione con cerette calde o fredde.
– Gonfiore e senso di pesantezza agli arti inferiori:
e’ quasi fisiologico che nelle ultime settimane di gravidanza le caviglie si gonfino a fine giornata mentre le mani si gonfiano al mattino appena svegli. Se però tali gonfiori persistono anche durante il giorno è utile farlo presente al ginecologo. Anche in questo caso valgono i consigli di chi è affetto da varici ovvero:
– evitare di sostare molto tempo in posizione eretta
– evitare di accavallare le gambe stando sedute
– evitare di portare pesi eccessivi o bambini in braccio
– utilizzare calze elastiche a compressione graduata
– dormire con un cuscino sotto i polpacci
– nuotare
– evitare prolungate esposizioni al sole
– usate scarpe comode, a pianta larga e con tacco di 3 cm
– riposate durante il giorno
– effettuare docce fredde localizzate agli arti inferiori
– bere almeno 2 litri di acqua al giorno e lontano dai pasti
L’igiene orale materna
Dell’igiene orale dei nostri cuccioli se ne parla spesso e anche io ho trattato più volte l’argomento, ma non dimentichiamoci che un grande capitolo dell’odontoiatria riguarda denti e gengive della donna in gravidanza. Gengivite e parodontite sono comuni patologie che si possono verificare a livello del cavo orale; le corrette abitudini aiutano la madre a limitare la possibilità di contrarre infiammazioni e infezioni dei tessuti paradontali e a evitare ripercussioni sulla salute del feto e del bambino.