L’estate è il periodo in cui in genere si tenta di recuperare quello che durante il resto dell’anno per mancanza di tempo o pigrizia non si fa. Che vuol dire leggere o anche dedicarsi allo sport. Sia grandi che piccini. Ma il rischio, specie per chi è poco allenato, è quello di incorrere in traumi o contusioni. Come proteggersi da brutte sorprese? Praticando sport con attenzione e moderazione.
Corsa: è utile per irrobustire la muscolatura di piedi e gambe, ma chi si improvvisa può mettere a repentaglio i tendini. È pertanto preferibile correre sulla sabbia bagnata, sulla battigia dove il suolo è più compatto, evitando i terreni in pendenza, perché la sabbia non dà un adeguato sostegno a piedi e caviglie, indossando scarpe da corsa per evitare tagli o graffi e per garantire al piede e alla caviglia un supporto adeguato. È comunque sconsigliata a chi ha problemi alla colonna o agli arti inferiori. Continua a leggere: Estate: sport con prudenza…
Il piede piatto
Il piede piatto è l’assenza dell’arco plantare, cioè dell’incavo che la pianta del piede dell’adulto presenta sul lato interno. In pratica, il piede poggia a terra con tutta la pianta.
Spesso la caviglia sembra cedere verso l’interno e il calcagno appare deviato lateralmente: nel bambino piccolo è una condizione molto frequente, sia perchè l’arco plantare è pieno di grasso sottocutaneo, sia perché i legamenti e la muscolatura del piede sono poco efficienti.
Il piede piatto essenziale si divide in:
– piede piatto lasso essenziale dell’infanzia: tra il terzo e il sesto anno di vita ed è praticamente sempre asintomatico. Si rende evidente solamente sotto carico, mentre in scarico e in punta di piedi la sua morfologia è del tutto normale. Nell’80 % dei casi si normalizza completamente; nel restante 20% evolve nel piede piatto essenziale dell’adolescenza.
– piede piatto essenziale dell’adolescenza: tra il 6° e il 13° anno di vita e non è altro che quel 20% di piedi che non hanno sviluppato l’elica plantare entro questo tempo. Anche questi, seppur tardivamente, sono comunque destinati a normalizzarsi e soltanto una piccola percentuale, compresa tra l’1 e il 5%, tende a restare piatto valgo. In assenza di disturbi, il piede piatto valgo si configura come una semplice variante anatomica o piede piatto funzionale. Solo in presenza di disturbi funzionali o dolori, il piattismo sarà da considerarsi patologico e andrà interpretato come l’espressione morfologica di dismorfie scheletriche. Continua a leggere: Il piede piatto…
Lo shopping funziona davvero contro tristezza e malumore
Premetto che non scrivo per farmi un alibi verso papàchef che è forse uno dei pochi uomini a cui piace girare per negozi e outlet, ma perché, soprattutto in tempo di saldi parlare di shopping, tanto più se “curativo”, è d’obbligo.
Che il fare acquisti fosse un valido antidepressivo e che una nuova borsa o un paio di scarpe tanto sognato fosse meglio di un calmante è noto, anzi arci noto, alla maggior parte delle donne. Ma adesso le nostre teorie grazie ad uno studio svolto dall’Università del Michigan, negli Stati Uniti sembrano avere un avvallo dal mondo scientifico.
In questo studio un gruppo di persone, principalmente donne, è stato sottoposto a esperimenti diversi evidenziando che la “shopping- terapia” è davvero efficace nel contrastare tristezza e malinconia. Secondo i dati raccolti, coloro che facevano acquisti erano tre volte più felici di coloro che davano semplicemente un’occhiata alle vetrine e dichiaravano di sperimentare una maggiore capacità di controllo della propria vita e dell’ambiente circostante.
Quindi … w lo shopping e appena possibile un bel giro per negozi!
Come vestire il neonato: consigli pratici
È un tormentone. Almeno per me all’inizio lo è stato. In generale il consiglio è: vestite i vostri bimbi come siete vestiti voi. Già, una parola. Intanto noi ci muoviamo, poi disponiamo di capi diversi dai loro sia come tipologia che come materiali. Chiaramente tutto è più facile per chi nasce in estate o inverno. Ma in primavera? Quando un giorno ci sono 25° C e il giorno dopo 5°? Nelle mie ansie da neomamma alla nascita di Supernano sono stata torturata dalla ciniglia. Ciniglia? Cotone? Golfino si, golfino no? E il cappellino? Chiaramente con microba tutto è stato più semplice. A parte il fatto che i 2 mesi successivi alla sua nascita ha praticamente sempre piovuto, avevo davanti l’esempio di un bambino supercaloroso che al primo pallido sole si spoglia come se fosse agosto.
Alla luce della mia esperienza e delle mie ansie ormai sedate, cercherò di dare qualche indicazione per tranquillizzare le mamme ma anche molte nonne….
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Scegliere le prime scarpe
Ecco, ci siamo, è arrivato anche questo momento. Per la verità un po’ in anticipo rispetto al previsto: l’acquisto delle prime scarpine per microba. Premetto che io non sono una di quelle mamme che ardono dal desiderio di comprare scarpe prima del tempo, sono dell’idea che un caldo paio di calzini o pantofoline morbide siano più che sufficienti fino a quando il bimbo non cammina. Ancora meglio sarebbe stare a piedi nudi. Ma la stagione non lo consente. Supernano ha avuto le sue prime scarpette a 11 mesi. Microba no. Microba precorre tutti i tempi. Lei vuole stare solo in piedi e se possibile tentare qualche approccio di cammino. Finchè siamo in casa basta un paio di antiscivolo, ma fuori?
Già fuori…Perché basta uno sprazzo di sole e Supernano all’uscita dall’asilo si dirige verso il parco. Incurante del freddo, dell’umido, del terreno bagnato. E microba dietro. Ma chi la tiene nel passeggino? Dunque mi sono rassegnata. Cogliendo l’occasione dei saldi questo pomeriggio le ho comprato il suo primo paio di scarpe. Che ovviamente ha subito inaugurato: in piedi attaccata alla scaletta dello scivolo e camminando attaccata alle panchine.