Excusatio non petita, accusatio manifesta…
Perché inizio con questa “frasona”?
Per fare ammenda della mia assenza dal blog. Potrei elencare mille motivi, ma alla fine su tutti ha prevalso la pigrizia.
L’ultimo mese è stato una girandola di impegni, di cose da organizzare, da fare, di persone da vedere…
In primis c’è stata l’organizzazione di 3 mesi e passa di vacanze di supernano. Il lavoro è stato meno fonte di stress rispetto allo scorso anno sia perché ormai sapevo quali fossero le alternative, sia perché supernano è uno che tutto sommato si lamenta poco e ha bisogno di poco: ovvero un pallone.
Il difficile non è pertanto scegliere, quanto incastrare le settimane dei vari centri con qualche giorno di ferie extra, il tutto in tempi brevissimi.
Giugno è sistemato con il centro estivo organizzato dal comune di Milano che per fortuna, per quanto ci riguarda, è all’interno della stessa scuola primaria; centro estivo che però è iniziato qualche giorno dopo la fine della scuola…
Sono presenti gli stessi compagni di scuola e quindi i gruppi sono omogenei per età; la giornata è ben strutturata con varie attività e uscite per cui i bambini non si annoiano, mentre gli educatori, per quanto giovanissimi, sono ragazzi preparati e attenti.
Continua a leggere: A volte ritornano……
Somministrazione dei farmaci in orario scolastico
Primavera, tempo di allergie e spesso anche di asma. Mi è capitato nell’ultimo periodo di visitare molti ragazzini minorenni affetti da queste patologie a cui a scuola non era permesso portare i così detti “farmaci d’emergenza” inalatori. Premesso che non sto parlando di scuola elementare o media bensì di scuole superiori e questo divieto nonostante una certificazione dei genitori. Davanti al mio sguardo perplesso i genitori sostenevano che il divieto era dovuto al fatto che si trattasse di minori.
Perché è ovvio che un asmatico inizia potenzialmente a stare male al compimento della maggiore età….
Allora mi sono documentata.
Continua a leggere: Somministrazione dei farmaci in orario scolastico…
la visita oculistica nel bambino
Premesso che ho un ricordo terribile delle visite oculistiche effettuate nell’infanzia ed ancor peggio del primo verdetto: questa bambina è miope, deve usare gli occhiali.
Ai miei tempi (mi fa male dirlo, ma da allora sono passati un bel po’ di anni) non si vedevano molti bambini con gli occhiali ed erano molto più frequenti le prese in giro ai bambini “con diversità”.
Nonostante i miei genitori dissero alla maestra di insistere a farmeli indossare, io cedevo proprio nei casi di estrema difficoltà visiva.
Negli anni successivi non andò meglio e vissi nell’attesa del giorno in cui mi diedero l’ok ad indossare le lenti a contatto.
Supernano fece la prima visita oculistica secondo il programma di screening scolastico della scuola materna, a 4 anni. Non aveva mai avuto problemi di sorta anche se in realtà avrei dovuto farlo visitare prima.
Ma quando effettuare una visita oculistica?
L’inserimento alla scuola materna
Premesso che non sono una persona lamentosa, cerco sempre di disturbare, di chiedere, di pretendere il meno possibile; ho trasferito questo mio modus vivendi anche all’ “essere mamma”. Non mi sono mai lamentata della carta igienica mancante, dello smistamento delle classi quando mancava un’insegnante, delle lunghe assenze più o meno motivate delle stesse. Non ho mai obiettato alla richiesta di sacchette o scatoline per le pantofole dell’asilo; non ho mai giudicato se sia giusto usare la biro o la matita, scrivere in corsivo o in stampatello, usare il libro di testo o le fotocopie.
Ma di questo lunghissimo inserimento mi lamento, eccome. Microba ha iniziato la scuola materna da 10 giorni e non siamo ancora ad orario pieno. Il calendario prevede che ancora per una settimana i piccoli facciano orario 9-14. Io ho ottenuto che entrasse alle 8.
La scuola materna
Martedì microba ha cominciato la scuola materna, è stata una giornata importante tutta dedicata a lei: la mamma a casa, amici e conoscenti che chiedevano come fosse andata, la telefonata dei nonni, il resoconto al papà alla sera. Gongolava delle attenzioni ricevute ma era subito pronta a controllare che il fratello, in procinto di iniziare un altro anno di scuola elementare, non la surclassasse. E così mi è toccato comprare un quaderno anche per lei. Per andare alla nuova scuola. “Perché, sai mamma, oggi mi sono mozionata”. (ha detto proprio “mozionata”, non è un refuso). E mi ha fatto così tenerezza!