Quando nasce un bambino, amici, parenti e conoscenti in genere festeggiano il nuovo nato con un regalo più o meno importante. Ma mentre per la nascita del primo figlio la scelta in genere è abbastanza facile in quanto manca tutto e anche i genitori hanno idee da suggerire, per le neomamme alla seconda o addirittura terza gravidanza la scelta è più difficile in quanto al contrario non manca proprio nulla.
Quando si decide autonomamente l’acquisto, l’idea “tutina” viene scartata; il pensiero comune è infatti che già se ne abbia un numero elevato. E al massimo ci si porta avanti regalandone di misure più grandi. Ma questo è lo stesso ragionamento che fa la mamma. Non compra tutine piccole ma solo il minimo indispensabile per l’ospedale pensando di riceverne un esagerato numero in regalo. E così appena tornate a casa si deve correre a fare shopping per il neonato rendendosi conto che il piccolo “cagone” ha sporcato l’inverosimile. A me è successo entrambe le volte.
Il mio consiglio quindi è se siete in confidenza prima di fare acquisti 6-9 mesi (magari sbagliando anche la stagione…) chiedete se serve l’1-3.
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Lo shopping funziona davvero contro tristezza e malumore
Premetto che non scrivo per farmi un alibi verso papàchef che è forse uno dei pochi uomini a cui piace girare per negozi e outlet, ma perché, soprattutto in tempo di saldi parlare di shopping, tanto più se “curativo”, è d’obbligo.
Che il fare acquisti fosse un valido antidepressivo e che una nuova borsa o un paio di scarpe tanto sognato fosse meglio di un calmante è noto, anzi arci noto, alla maggior parte delle donne. Ma adesso le nostre teorie grazie ad uno studio svolto dall’Università del Michigan, negli Stati Uniti sembrano avere un avvallo dal mondo scientifico.
In questo studio un gruppo di persone, principalmente donne, è stato sottoposto a esperimenti diversi evidenziando che la “shopping- terapia” è davvero efficace nel contrastare tristezza e malinconia. Secondo i dati raccolti, coloro che facevano acquisti erano tre volte più felici di coloro che davano semplicemente un’occhiata alle vetrine e dichiaravano di sperimentare una maggiore capacità di controllo della propria vita e dell’ambiente circostante.
Quindi … w lo shopping e appena possibile un bel giro per negozi!