Quando frequentavo il 4° anno di medicina una domenica pomeriggio mentre studiavo notai comparire su una mano una vescicola che mi sembrò una verruca. Non me ne preoccupai, ma quando nel corso delle ore le vescicole presero ad aumentare in numero e soprattutto a prudermi, capii, pur non avendo ancora studiato dermatologia che non si trattava di verruche. Da ipocondriaca quale già ero, il giorno dopo corsi a farmi vedere dalla mia responsabile; allora pensando che “da grande” avrei fatto la pediatra frequentavo appunto un reparto di pediatria e si pensò avessi contratto qualche malattia dei bambini. Mi fecero fare numerosissimi esami ma non emerse nulla se non che nel tempo avevo contratto una marea di patologie in maniera asintomatica. Le vescicole scomparvero spontaneamente dopo qualche giorno per poi ripresentarsi in maniera più virulenta un anno esatto dopo. A quel punto degli studi frequentavo già le cliniche mediche e così mi recai dal dermatologo che effettuava le consulenze in reparto. Questo appena vide le mie mani non ebbe dubbi: “è disidrosi” mi disse, “ti accompagnerà per molti anni”. E così fu; periodicamente le mie mani si riempiono di vescicole che in alcuni periodi si sono anche desquamate. E quando le stesse vescicole si presentarono a papàchef, ma nei piedi, non ebbi dubbi sulla diagnosi. Non fu chiaramente “colpa” mia perché la disidrosi non è contagiosa!
Ma cos’è la disisdrosi?
Continua a leggere: La disidrosi…