Sono da sempre contraria all’abuso di farmaci e ne prescrivo lo stretto necessario. L’ho scritto più volte. Come ho già detto che spesso agli occhi del paziente chi non prescrive perchè conscio dell’inutilità di talune prescrizioni, è un “cattivo” medico.
Ovviamente applico il mio pensiero a tutte le fasce d’età. Bambini soprattutto. E oggi qualcuno la pensa come me parlando delle donne in gravidanza. Secondo gli esperti del Drug and Therapeutics Bulletin (Dtb), edito dal British Medical Journal, Multivitaminici e integratori di sali minerali venduti come specifici per la gravidanza sono in realtà una spesa non necessaria: la vendita di tali prodotti non sembrerebbe essere supportata da alcuna evidenza scientifica relativa a benefici per gestante e nascituro soprattutto perché gran parte delle evidenze cliniche con cui questi prodotti sono reclamizzati derivano da studi condotti in paesi a basso reddito dove le donne sono malnutrite. I multivitaminici specifici per la gravidanza contengono vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B6, B12), vitamine C, D, E, K, acido folico, iodio, magnesio, ferro, rame, zinco e selenio di cui la maggioranza delle gestanti in Occidente non ha certo bisogno essendo disponibili con una dieta corretta. Estremamente importante continua invece ad essere l’assunzione di acido folico ed eventualmente vitamina D nelle dosi raccomandate e disponibili anche come generici a basso costo.
ll sole in gravidanza? Meglio non esagerare
Quando ho scoperto di aspettare supernano ero alla vigilia della partenza per le vacanze e la prima domanda che mi sono posta era se potessi prendere il sole. Alla prima gravidanza si hanno mille ansie e allora mi venne in aiuto un’estate supernuvolosa; con microba le cose andarono diversamente: scoprii il suo arrivo già abbronzata dal sole della Puglia. E continuai ad abbronzarmi.
In entrambi i casi i “fagiolini” erano ben nascosti. Ma spesso sulle spiagge tante future mamme espongono con nonchalance e orgoglio il loro pancione. Ed è ovvio chiedersi se ci siano problemi ad esporsi a tutto quel sole.
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In 50 anni raddoppiato il tasso di miopia tra i bambini
All’asilo dei miei bambini (comunale, a Milano) i bimbi mezzani venivano sottoposti a visita oculistica all’interno della struttura in un giorno di lezione. Previo consenso dei genitori che, ovviamente in genere acconsentivano. Nonostante fosse una visita basic era comunque una forma di screening. Quest’anno il servizio non è più previsto. La spending review continua a colpire e pertanto è stato smantellato l’ambulatorio oculistico pediatrico di riferimento per la nostra zona. Addio visita di screening.
E pensare che negli ultimi 50 anni il tasso di miopia tra i bambini è raddoppiato.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Ulster University, in Irlanda del Nord, la causa di questo disturbo visivo sarebbe la carenza di luce solare.
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L’osteoporosi si previene fin da bambini
Quando pensiamo all’osteoporosi la consideriamo una patologia dell’età avanzata, qualcosa che riguarda le nostre mamme, la consideriamo lontana da noi,una cosa che non ci tocca, figuriamoci se la colleghiamo ai nostri figli. In realtà l’osteoporosi è si un problema associato quasi esclusivamente all’invecchiamento, ma la prevenzione inizia già in giovane età.
Ce lo ricordano e spiegano i pediatri dell’American Academy of Pediatrics con delle regole da seguire sin dalla più tenera età.
Innanzitutto alimentazione e attività fisica sono le armi principali a disposizione dei genitori per proteggere la salute delle ossa dei loro figli. Infatti un individuo che non raggiunge un picco ottimale di massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza, può infatti sviluppare osteoporosi senza che vi sia una accelerata perdita ossea in età adulta. Secondo i pediatri statunitensi i fabbisogni quotidiani di calcio non devono essere soddisfatti con l’assunzione di integratori e supplementi, ma aumentando il consumo di alimenti ricchi di questo elemento. Durante i primi 12 mesi di vita la fonte principale dovrebbe essere il latte materno – o, in caso di necessità, quello artificiale –dall’anno d’età il calcio può essere assunto attraverso il latte vaccino e i suoi derivati. Contemporanemante è importante prestare attenzione ai livelli di vitamina D, necessaria per l’assorbimento del calcio e la sua omeostasi nell’organismo (ovvero mantenere la concentrazione di calcio costante).
Anche l’attività fisica gioca un ruolo rilevante nella prevenzione dell’osteoporosi e gli esercizi migliori sarebbero quelli che permettono alle ossa di sopportare un po’ di peso, come la corsa, il ballo e le camminate.
In definitiva corrette abitudini alimentari e corretta attività sportiva permettono una buona salute delle ossa fin da piccoli.
Acido folico in gravidanza: l’importanza delle giuste quantità
Credo che ormai sia noto e stranoto che in gravidanza ma anche nei mesi antecedenti il concepimento, sia indispensabile assumere acido folico. Ma cos’è questo acido folico? È una vitamina del gruppo B, ovvero la vitamina B9, che non viene prodotta dall’organismo ma deve essere assunta con il cibo, in condizione di normalità in quantità di 0.2 mg al giorno. In gravidanza è fondamentale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, in particolar modo del tubo neurale, che si possono sviluppare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale; in questa fase pertanto il fabbisogno della donna raddoppia a 0.4 mg perché il feto utilizza le riserve materne. Ma se l’acido folico viene assunto in dose maggiore? Secondo una ricerca spagnola recentemente pubblicata su Jama Pediatrics assumendone quantità in eccesso salirebbe il rischio di problemi psicomotori nel feto.
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