Il riccio di mare è un organismo molto comune nei nostri mari. Fa parte della fauna di scogliera, dove vive nei bassi fondali, fra le coste, fino a 80 metri di profondità, quasi mai sulla sabbia. E’ completamente rivestito da una serie di piastre calcaree, che formano una corazza rigida, su cui sono inseriti gli aculei. E sono proprio questi aculei a costituire un pericolo per i bagnanti.
Cosa fare quindi nel caso di una puntura di riccio di mare?
Inizialmente alla puntura segue un lieve fastidio o dolore, ma, entro 10 – 15 minuti il dolore generalmente cresce e può durare diverse ore. Piccoli e fragili frammenti di spina possono rimanere nella ferita. Localmente si ha arrossamento e gonfiore. In genere la guarigione avviene spontaneamente in qualche settimana e le spine residue possono venire riassorbite oppure espulse. Occasionalmente si possono avere reazioni cutanee ritardate, con formazione di papule o noduli, dello stesso colore della pelle o leggermente violaceo e duri al tatto. Cosa fare? Cercare di estrarre l’aculeo con una pinzetta. Fate attenzione: gli aculei sono fragili e si spezzano facilmente. Disinfettate accuratamente e applicate una crema antibiotica. Se la puntura è al piede (sede di norma più frequente), si dovrebbe evitare di camminare a piedi nudi per prevenire infezioni.
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