A me verrebbe spontaneo rispondere e a gran voce: SI!
Il ciuccio mi e ci ha salvato da numerosissime situazioni di stress e ha consentito il nostro riposo. Ho pertanto sempre mostrato perplessità quando incontravo genitori che per scelta non lo proponevano al loro bambino. Ci sono però sempre più spesso mamme o papà in dubbio se far ricorso al ciuccio e in caso positivo con quali modalità, accorgimenti o cautele. L’argomento è ampiamente dibattuto.
Il ciuccio è sicuramente una fonte di rassicurazione ma, secondo alcuni, al tempo stesso di distrazione. Secondo alcune linee di pensiero previene lo scivolamento all’indietro della lingua e quindi il conseguente rischio di soffocamento e apnea. Secondo altri può interferire con un corretto avviamento dell’allattamento al seno e favorirebbe l’otite media.
Chi ha ragione? Il buon senso è sempre la guida migliore.
Innanzitutto il ciuccio deve riportare sulla confezione le normative sulla sicurezza; deve essere anatomico e non sproporzionato, meglio più piccolo rispetto alla cavità orale. Cercherò di elencare quelli che comunemente sono considerati rischi e benefici, ma adattandoli alla mia esperienza.
Benefici:
- effetto calmante e rassicurante
- favorirebbe lo sviluppo neurologico nei bimbi prematuri
- ridurrebbe il rischio di apnea
- avrebbe un effetto analgesico (ad esempio durante l’esecuzione di prelievi o procedure dolorose)
Potenziali rischi:
- aumenterebbe le difficoltà dell’allattamento al seno e pertanto sarebbe sconsigliato l’uso nel primo mese di vita. Non condivido per nulla questa teoria. Ho dato il ciuccio a microba appena uscita dalla ospedale. Perché? Perché ho visto con i miei occhi che nella nursery lo davano ai bimbi. Allora mi chiedo perché tante storie verso le povere mamme alle prese con urla strazianti e le puericultrici per non sentire le stesse grida possono mettere il “tappo” ai nostri figli? Come è proseguito l’allattamento? Benissimo. Microba passava dal ciuccio al biberon (purtroppo mi dovevo tirare il latte per ragioni di lavoro), alla tetta senza il ben che minimo imbarazzo!
- Aumenterebbe il rischio di otite media dopo il 6° mese. Non so pronunciarmi. Non ci sono statistiche serie in proposito. Anche perché spesso l’otite è una conseguenza dei “malanni invernali” e nessun pediatra ho mai sentito abbia incolpato il ciuccio.
- Creerebbe malocclusione dentaria in chi ne fa uso dopo i 5 anni. Concordo.
Il ciuccio andrebbe tolto entro l’ingresso alla scuola materna. E comunque fra i 2 e i 3 anni. Prima è un po’ prematuro anche perché spesso intorno all’anno d’età il bambino viene lasciato alla cura di terzi e l’uso del ciuccio è molto rassicurante. Anzi spesso è proprio, ad esempio, con l’inserimento al nido che il bambino inizia a volerne fare un uso smodato. Dopo i 3 anni iniziano a scemare i veri motivi dell’uso del ciuccio. Tant’è che alla scuola materna appunto non ne permettono l’uso neppure durante il sonnellino pomeridiano. Se il bimbo non lo usa a scuola perché mai dovrebbe usarlo a casa?
Detto questo nel caso di un bimbo che rifiuta il ciuccio nei primi mesi di vita, non bisogna forzarlo soprattutto dopo i 9 mesi.
Mamma Piky dice
L’hai scritto per me questo post? Perché tu sembra avermi letto nel pensiero.
Il mio primo figlio non dormiva, ne notte ne giorno, il ciuccio tutti mi dicevano mi avrebbe aiutato. Io ho provato ma tanto e non soci sono riuscita, lui non ne ha mai voluto sapere e di conseguenza ha rifiutato anche il biberon, che quando era più grandicella per dargli il latte della mattina in tazza, con il cucchiaio impiegavo un’ora, ma lui ciucciava solo la mia tetta.
Con la piccola invece sta andando meglio nel senso che se lo tiene quei cinque minuti ma di sicuro non le serve per addormentarsi perché in quelle occasioni lo sputa addirittura. In altre parole lo usa un po’ ma non nelle occasioni in cui genererebbe il beneficio, tanto che sto pensando di desistere anche con lei.
Mamma Avvocato dice
Come al tuo solito un post interessante e non “drastico”…grazie!
Per il nano il ciuccio non ha influito sull’allattamento ed invece ri è rivelato molto utile in caso di coliche e per rassicurarlo di notte ma, soprrattutto, in auto.
Con il ciuccio, ha smesso di soffrire la macchina, non so perchè.
Per i denti, gliene abbiamo dato prima uno per i primi mesi, poi quello per l’anno, come da indicazioni sulla confezione, di quelli apposta per lo sviluppo dentale (sperando che siano studiati bene). Contiamo di toglierlo alla fine del prossimo anno, dopo l’operazione spannolinamento. C’è da dire, però, che lui lo usa per addormentarsi (poi lo sputa) e nei momenti di coccole e/o rassucrazioni, non quando gioca.
Mamma Medico dice
per mia esperienza quando sono pronti lo tolgono. certo è necessario qualche “trucchetto”, ma io credo che una mamma sappia quando il suo bimbo è in grado di stare senza e soprattutto non in contemporanea con altri importanti cambiamenti.
io avevo dato alla piccola come tempo massimo l’ingresso alla materna. avevo cominciato da dicembre dello scorso anno, quando si iniziava a parlare di iscrizione, a dirle: “lo sai che alla scuola dei grandi il ciuccio non si può usare?” e lei, molto furbescamente mi aveva risposto ” si, ma fuori lo posso usare!”. ovviamente mi ero zittita. l’ha poi tolto di sua volontà una paio di mesi dopo. c’è da dire che mia figlia è una bella testa calda…
Greenmamma dice
Ciao!
leggevo proprio ieri un articolo di un dottore che raccomandava sostituire il ciuccio… con il proprio dito del bambino!! diceva che se si riesce ad abituare al bambino a ciucciare il dito quando è agitato si toglie un pensiero ai genitori, in quanto il dito ce l’ha sempre a disposizione, non lo deve chiedere e sopratutto tu non devi diventare pazzo a cercare il ciuccio quando non lo trovi! E’ un’idea…
http://www.greenmamma.net/
Mamma Medico dice
un’idea? è una provocazione, vero? cosi’ vediamo bambini a 6 anni con ancora il dito in bocca perchè è sempre a disposizione….