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Il dolore nel bambino

12 Febbraio 2016 by Mamma Medico 7 commenti

pianto

Capire entità e tipo di dolore nel bambino è una delle cose più complicate per un genitore. Il pianto di un neonato è dovuto a dolore o ad altro? E se si tratta di dolore dove è localizzato? Il bambino più grande che invece verbalizza prova veramente un disagio o somatizza?
Quando supernano era piccolissimo e piangeva sempre,  tutti a dar la colpa alle coliche e c’è chi ha azzardato un mal di orecchie.
Supernano era solo… affamato!
Ma quale percezione ha il bambino del dolore? Già a partire dalla 24ª settimana di gestazione, il feto presenta le basi anatomiche e fisiologiche per la percezione del dolore.  Nel neonato, in particolare, è stato scoperto che l’organizzazione nervosa deputata al trasporto verso il cervello degli stimoli sensitivi, ha un rapido sviluppo, mentre le vie che dal cervello modulano l’intensità degli stimoli in arrivo, maturano più lentamente; questo determina che i neonati avvertono il dolore con una intensità maggiore degli adulti.


Il dolore è a volte l’unico segno che un bambino, specie se piccolo, è in grado di comunicare ma dare indicazioni generali ai genitori su cosa fare è piuttosto complicato perché a volte si rischia di eliminare l’unico segno importante che può indirizzare il medico verso una diagnosi. Ciononostante qualcosa bisogna fare. Ma,  in attesa del proprio pediatra,  cosa?
Uso  di farmaci antidolorifici: nella maggior parte dei casi non è necessario ricorrere subito ad un farmaco bensì è sufficiente consolare il bambino (con il ciuccio, una caramella, una carezza o un abbraccio). Se invece si decide di somministrare un farmaco, è bene che la scelta sia autonoma solo sporadicamente e che per le somministrazioni successive si consulti il proprio medico.
Nei bambini sono 2 i farmaci antidolorifici che si usano più frequentemente:
i prodotti a base di paracetamolo e quelli a base di ibuprofene. Entrambi agiscono in circa 20-30 minuti. Il paracetamolo può essere somministrato, come in caso di febbre, fino a 4 volte al giorno (ogni 6 ore), mentre l’ibuprofene fino a 3 volte (ogni 8 ore ).
L’aspirina non va usata nei bambini con meno di 12 anni.
I dolori più frequenti:
– mal d’orecchio: è preferibile non usare autonomamente le gocce auricolare che spesso si hanno in casa; il dolore può essere causato da un tappo come da una sottostante otite che le gocce potrebbero peggiorare. In caso di dolore persistente è preferibile somministrare direttamente paracetamolo o ibuprofene. Talora  in corso un’otite acuta può essere necessario ricorrere a un antibiotico localmente o per bocca, ma su indicazione medica.
– mal di gola: in questa situazione i farmaci antinfiammatori, pur molto usati, vanno riservati solo ai bambini più grandi e dopo indicazione del medico. Per alleviare il dolore anche in questo caso si possono usare paracetamolo o ibuprofene. Se la causa che ha determinato il mal di gola è una faringite batterica, è necessaria la terapia antibiotica
–  mal di testa: meglio l’ibuprofene del paracetamolo, ma in questo caso è necessario accertare l’origine della cefalea in tempi rapidi.
– mal di denti: paracetamolo o ibuprofene, ma se la causa è un ascesso è necessaria la terapia antibiotica.
– mal di pancia: è la situazione più difficile da trattare e per cui dare indicazioni sia perché nell’addome vi sono molti organi e sedare il dolore senza averne individuato la causa è un rischio da non correre, sia perchè il dolore addominale è molto frequente nel bambino e il più delle volte la causa è banale: le coliche gassose nei primi mesi, un’infezione in genere virale nel bimbo più grande, una particolare sensibilità del singolo bambino verso stimoli che possono essere non dolorosi per la maggior parte degli altri bambini, un disturbo funzionale come reazione a un evento stressante. Quindi che fare? All’inizio è sufficiente coprire il bimbo massaggiandogli la pancia; spesso queste semplici manovre consolatorie sono sufficienti. Va prestata  maggiore attenzione al dolore che va progressivamente peggiorando, localizzato in una sola zona e che si accompagna a vomito.
– I dolori agli arti: spesso causati dai cosidetti “dolori di crescita“, per cui si intendono dolori muscolari localizzati agli arti inferiori che non presentano gonfiore.  Spesso passano con un massaggio.  

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I consigli di Mamma Medico. Tante informazioni per la salute di bambini e neonati e tanti utili consigli anche per le mamme e le donne in gravidanza

Commenti

  1. Silvia Fanio dice

    12 Febbraio 2016 alle 22:12

    Se posso non do medicinali ai miei bambini, a meno che non ci sia una prescrizione medica o febbre sopra i 38.
    Ho visto che , in fondo, basta una coccola, come di ci tu.
    Spesso il mio bambino grande, dice di aver mal di pancia ma è solo un po’ di gas intestinale. Gli do il cuscino con i semi di ciliegio caldi e passa tutto.
    Sulle botte mettiamo L’arnica che tengo in frigo.
    Altri dolori, per fortuna, non li abbiamo ancora sperimentati.

    Bellissimo post, molto interessante!

  2. Serena (Cara Malù) dice

    14 Febbraio 2016 alle 12:06

    Ciao mamma medico, volevo chiederti se ti è mai capitato di avere a che fare con dei risvegli dopo poche ore con urla e contorcimenti del bimbo che urla pure più forte se provi a prenderlo in braccio..nel mio caso li ha avuti spessissimo dopo l’anno e poi ho scoperto che con la tv si calmava..ora stanno ricapitatando dopo un paio d’ore che dorme al pomeriggio (ha quasi 19 mesi). Non sono le orecchie..temo la pancia ma i pediatri dicono che non ci sono motivi sufficienti per fare esami (in effetti non appena finita la crisi prende il latte e fa come niente fosse). Sta mettendo i secondi molari.ma inizio a credere sia una questione psicologica. Grazie e scusa il papiro ma nessuno sa cosa dirmi..aggiungo anche che ha un carattere molto nervoso e siamo nella fase dei pieni capricci per qualunque cosa..

  3. Serena (Cara Malù) dice

    14 Febbraio 2016 alle 12:18

    Ti racconto anche l’ultimo episodio:si sveglia dal sonnellino, ancora assonnato. Si mette a sedere e guarda un punto fisso come in trance..nel frattempo cerca di prendere il suo pupazzo (c’è seduto sopra quindi non ci riesce). Allungo una mano per aiutarlo e lui scatta come una molla con la solita crisi..urla calci si butta all’indietro non vuole essere preso non vuole il latte..alla fine lo riesco a prendere e a portarlo sul divano dove si calma come al solito con la tv dopo qlc minuto e..inizia a Parlottare come niente fosse..saranno dolori articolari? O davvero è una crisi di nervi? Dici che devo portarlo da qlc specialista in qst caso o 19 mesi son troppo pochi? Grazie e scusa ma inizio a essere un po ‘ preoccupata 🙁

  4. Mamma Medico dice

    14 Febbraio 2016 alle 22:59

    serena potrebbe trattarsi di pavor nocturnus. mi hai dato lo spunto per un post…

  5. Serena (Cara Malù) dice

    15 Febbraio 2016 alle 21:15

    Ma anche se è sveglio? Attendo il post con ansia 🙂

  6. Lady dice

    17 Febbraio 2016 alle 20:14

    Ciao! Anche a me interessa.. capitava anche al mio nano 1 qualcosa del genere, non ricordo a che età, sicuramente tra 1 e 2 anni e di recente che ne ha quasi 3 è successo meno, ma ce ne sono stati un paio che mi hanno un po’ lasciata di stucco. A me ricorda un sonnambulo, che però non cammina. Una notte si è messo a urlare nooo e picchiare suo papà, però è stato comico anche…
    Mi incuriosisce

  7. Mamma Medico dice

    17 Febbraio 2016 alle 20:18

    Allora prometto che mi mettero’ a scrivere…

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