Che bello leggere questa notizia! Finalmente qualcuno che mette nero su bianco quello che io penso e tento di far capire ai miei pazienti da anni. Spesso senza riuscirci.
Secondo la Società Italiana di Radiologia Medica, durante il convegno per il suo centesimo anniversario, in Italia un radiografia su tre è inutile. Se si considera che sono esami costosi (dai 20 euro di una radiografia ai 150-200 di una risonanza magnetica) e che ogni anno se ne fanno circa un milione, è facile fare il conto di quanto denaro venga sprecato. In più, prescrivere radiografie inutili fa aumentare del 400% il rischio che il paziente sia operato senza necessità. Da non trascurare poi l’esposizione ad inutili radiazioni che secondo me negli anni diventerà una delle principali cause di tumori.
Sarebbe necessario rendere obbligatorio per i medici di medicina generale che prescrivono l’esame, la segnalazione dei criteri di urgenza oltre che una più approfondita motivazione alla base dell’esame stesso. Inoltre bisognerebbe condividere le linee guida fra i medici di medicina generale e gli specialisti, affinché vengano rispettati i criteri di appropriatezza e di priorità.
Sempre secondo la Società Italiana di Radiologia Medica esistono 5 pratiche ad alto rischio di inappropriatezza: al primo posto la risonanza magnetica di rachide lombosacrale, encefalo e ginocchio. È necessario prima curare i sintomi, poi eventualmente effettuare esami in caso di persistenza del dolore. Analogamente, è opportuno non richiedere esami per cefalee che non presentino complicazioni o fattori di rischio o per dolori alle ginocchia non meglio identificati. Esami inutili sono inoltre le lastre del torace fra i pre-operatori e del cranio in caso di trauma lieve.
Secondo la mia esperienza fin dalla primissima infanzia i bambini sono sottoposti ad esami radiologici inutili e, senza neppure entrare nel merito dei costi, sottolineo dannosi per l’individuo. È inammissibile, a mio parere, correre in pronto soccorso ad ogni caduta o per ogni dolore. Ricordo fra tanti, due episodi: bimbo di poco più di un anno che cade “di sedere” dall’altalena. Non piange, non lamenta alcun dolore, cammina trotterellando come sempre. Faccio presente che probabilmente il pannolino ha attutito il colpo, che la lastra mi pare assolutamente inutile e che irradiare il bacino e quindi anche la zona pelvica in un caso di non necessità è assolutamente dannoso. Dopo oltre mezz’ora di discussione con i genitori se ne vanno urlando che non capisco nulla. Non capendo,loro, che avrei sicuramente perso meno tempo a compilare un modulo di rx piuttosto che fare educazione sanitaria.
Altro caso: pomeriggio di Natale ad uomo quarantenne nell’aprire una libreria cade un libro sul piede. Corre (nel vero senso del termine) immediatamente in pronto soccorso dove passa diverse ore, pretendendo una lastra. Rifiuta anche l’antidolorifico dicendomi “sa, sono contrario ai farmaci”. Alla mia domanda se pensa che un esame radiologico possa risolvere la situazione e l’eventuale dolore risponde stizzito che deve sapere cosa ha. Ovviamente nulla…
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