Cos’è la febbre? E’ un innalzamento della temperatura corporea al di sopra dei suoi valori normali, 37.5°C se misurata per via ascellare o 38°C se misurata per via rettale. La febbre nei bambini spaventa sempre i genitori che sperano quindi che sparisca il più in fretta possibile. In realtà, anche se può sembrare un paradosso, la febbre è il primo sistema di difesa del corpo contro virus e batteri.
La temperatura corporea può variare da persona a persona e, soprattutto nei bambini, può aumentare in seguito a sforzi, assunzione di pasti o bevande calde, ambiente eccessivamente riscaldato, ipersudorazione, sete. Questo perché l’aumento della temperatura corporea, come detto prima, è un meccanismo fisiologico (quindi buono) che possiede l’organismo umano, di difesa, ma anche di compenso. Ma quando la febbre dura da più di 24 ore, allora evidentemente non è solo un fatto momentaneo. La febbre non è una malattia, è un sintomo; le sue cause vanno identificate ed affrontate nella maniera più appropriata.
Cause principali della febbre nei bambini sono le infezioni virali e batteriche. Praticamente ogni infezione è quindi potenzialmente in grado di provocare febbre:
- infezioni respiratorie: raffreddori, influenza, mal di gola, sinusite, bronchite, polmonite
- infezioni delle vie urinarie
- gastroenterite
- appendicite
- infezioni della pelle
Come si misura la febbre?
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Misurazione rettale: è il metodo di misurazione migliore per i piccoli sotto l’anno. Il bambino può essere posizionato sulla schiena o a pancia in giù nel grembo. Se viene messo sulla schiena, tenere leggermente sollevate le bambine. Lubrificare la punta del termometro con vasellina e inserirla delicatamente nel retto per circa 2 cm nel neonato e 5 cm nel bambino più grande. Con una mano tenere fermo il bambino e con l’altra tenere il termometro. Il tempo necessario per la misurazione è di 2 minuti. E’ bene ricordarsi che la temperatura rettale è superiore di 0.5°C rispetto quella cutanea, per cui è necessario scalare 5 lineette dal risultato ottenuto.
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Misurazione orale: questo metodo va bene per i bambini più grandi che sono in grado di non mordere il termometro. Bisogna assicurarsi che il bambino non abbia bevuto bevande molto calde o fredde nella mezz’ora precedente. Appoggiare bene in fondo sotto la lingua, da un lato o dall’altro, il termometro e far restare calmo e con la bocca chiusa il bambino per almeno tre minuti.
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Misurazione ascellare: posizionare il termometro sotto l’ascella del bambino (a contatto con la pelle che deve essere asciutta) e fargli tenere il braccio contro il corpo per almeno 5 minuti
Un ulteriore accorgimento: non misurare la temperatura appena il bambino si è svegliato ed è ancora coperto, subito dopo una corsa o aver sudato in quanto potrebbe subire alterazioni.
Tipi di termometro
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Di vetro: è una sottile colonnina graduata di vetro contenente un liquido (non più, per legge, mercurio). Può essere impiegato sia per la misurazione rettale che per quella ascellare. E’ molto preciso e abbastanza veloce, ma non essendo infrangibile, può rompersi.
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Digitale elettronico a cristalli liquidi: può essere utilizzato, come il precedente, sia per la misurazione ascellare che rettale. I modelli per la misurazione rettale presentano un’asta morbida, meno traumatica. Quando si avverte un segnale acustico, sul display compare la temperatura del bambino.
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Auricolare: deve essere utilizzato a livello del canale auricolare. Sul display compare la temperatura del bambino. E’ comodo e molto veloce, ma è costoso, e non sempre preciso. Inoltre controindicato nel caso di otite.
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Striscia a cristalli liquidi: rileva la temperatura esterna. Si appoggia sulla fronte e, dopo pochi secondi, appare scritto il valore della temperatura del bambino. Non è preciso.
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Ad infrarossi: rileva la temperatura esterna. Si appoggia sulla fronte e in pochi secondi appare la temperatura del bambino che però deve essere abbastanza fermo per un esito corretto.
Febbre e altri sintomi
Se la febbre è particolarmente alta possono essere presenti:
- allucinazioni
- confusione
- irritabilità
- convulsioni: la più comune complicanza. Si manifestano con perdita di coscienza, irrigidimento di tutto il corpo, il collo si tende e la testa viene portata all’indietro, la schiena si inarca, gli occhi roteano all’insù e le gambe diventano rigide, si hanno movimenti scoordinati dei muscoli di tutto il corpo.
Cosa fare per dare sollievo al bambino con febbre?
Vi indico una sorta di linea guida da seguire in caso di febbre (patologie specifiche richiedono altri trattamenti e il consulto del pediatra):
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riposo e idratazione (bere molto)
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non coprire eccessivamente il bambino per consentire al corpo di disperdere il calore
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assicurare una giusta temperatura della stanza
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non forzarlo a mangiare
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spugnature di acqua tiepida possono aiutare a diminuire la febbre, sopratutto dopo la somministrazione di un farmaco antipiretico (antifebbrile). È possibile fare le spugnature anche a letto se il bambino non ha voglia di alzarsi, basta riempire una bacinella di acqua tiepida e usare una spugna per bagnare leggermente la pelle. Non ricorrere a bagni freddi, ghiaccio od impacchi di alcool, che raffredderebbero la pelle solo temporaneamente ma spesso peggiorano la situazione mentre i vapori dell’alcool possono essere inalati dal bambino e provocare seri danni.
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la borsa del ghiaccio in testa non serve a nulla se non a dare un beneficio soggettivo di freschezza al capo che però di solito i bambini non gradiscono: non insistete se il bimbo la rifiuta
Quando somministrare i farmaci?
I farmaci antifebbrili vanno somministrati se la febbre è causa di “disagio”: di solito ciò si verifica per temperature superiori ai 38.5°C ascellari, ovvero ai 39°C rettali o auricolari. Se invece la febbre è di lieve entità, se il bambino è abbastanza tranquillo e non lamenta dolori, di solito non è necessaria alcuna terapia medica. Il farmaco di prima scelta è il paracetamolo (di cui esistono le formulazioni in supposte, gocce, bustine e sciroppo) si assume di norma ogni 4-6 ore nella quantità calcolata secondo il peso corporeo del bambino, mentre l’ibuprofene si somministra ogni 6-8 ore. Il farmaco abbassa la febbre dopo circa 1 ora, e la sua efficacia persiste di solito per 4-5 ore (non sempre riporta la temperatura a valori normali). Se è poco efficace, la dose, su consiglio del pediatra, può essere aumentata, o somministrata ad intervalli più brevi (ad esempio dopo sole 4 ore)
L’acido acetilsalicilico è molto efficace per ridurre la febbre, ma non deve MAI essere usata nei bambini al di sotto dei 16 anni.
È consigliabile non svegliare un bambino che dorme per dargli l’antipiretico: il riposo aiuta il corpo a combattere l’infezione. Inoltre, bisogna ricordarsi che non è necessario che la temperatura diminuisca basta che arrivi ad un punto in cui il bambino si senta bene.
Quando rivolgersi al pediatra?
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bimbo con meno di 3 mesi ed una temperatura interna superiore ai 38°
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bimbo fra i 3 e 12 mesi ed una temperatura interna superiore ai 39°
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se più piccolo di 2 anni e la febbre dura da più di 24-48 ore
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se più grande di 2 anni e la febbre persiste da 3 giorni
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in ogni caso per febbre superiore ai 40.5°
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in presenza di altri sintomi come mal di gola, male alle orecchie, tosse
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nel caso in cui la febbre, anche se molto leggera, persiste da una settimana o più
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in presenza manifestazioni cutanee
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se c’è dolore mentre si urina
Quando recarsi in pronto soccorso?
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Se il bambino non riesce a restare sveglio
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Se è presente un forte stato confusionale
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Se il bambino non è in grado di camminare
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Se il bambino ha gravi difficoltà respiratorie
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Se il bambino ha labbra, lingua o unghie blu
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Se il bambino ha un mal di testa particolarmente severo
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Se il bambino ha un severo torcicollo,
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In caso di convulsioni
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Se il bambino ha difficoltà a respirare
Indicativamente si possono escludere complicazioni nel caso in cui il bimbo:
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abbia voglia di giocare
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mangi e beva regolarmente
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sia attento e sorridente
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abbia un colorito naturale
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si riprenda quando la temperatura diminuisce
Infine sfatiamo un mito: non esiste la febbre collegata allo spuntare dei dentini. È vero che nei primi due anni di vita i bambini hanno spesso la febbre, per vari motivi, e lo spuntare di un dentino può essere solo una coincidenza.
Luana dice
Non trovo corretto che sia sbagliato dire che dentini non possano essere causa o collegati alla febbre, in quanto la loro apparizione indebolisce le difese immunitarie e dunque è più facile contrarre infezioni che possono causare febbre.