Le ghiandole di Bartolini sono due ghiandole situate lateralmente all’apertura vaginale, delle dimensioni approssimative di un pisello, con la funzione di lubrificare le membrane vaginali. Durante l’età fertile sono soggette frequentemente a processi infiammatori come la bartolinite, andare incontro a fenomeni cistici o essere sede di ascessi.
La bartolinite appare come una tumefazione a livello della parte inferiore delle grandi labbra con dolore costante e prurito intenso. L’infezione è spesso dovuta alle più comuni infezioni vaginali ma può anche essere secondaria a lesioni meccaniche ad esempio per utilizzo di biancheria intima eccessivamente attillata che stressa continuamente la zona. L’infiammazione semplice delle ghiandole di Bartolini si risolve nel giro di 3-5 giorni, spontaneamente, o con terapia antibiotica ed antinfiammatoria sotto prescrizione medica.
La bartolinite è da distinguere dalla cisti della ghiandola di Bartolino che invece è una raccolta di muco che si forma se il dotto della ghiandola si chiude e il secreto della ghiandola si accumula fino a formare una tumefazione non dolorosa. Tra le cause possibili troviamo anche le infezioni vaginali, tra cui le infezioni fungine e infezioni batteriche da gonococco e chlamydia. Le cisti di Bartolini sono abbastanza comuni interessando circa il 2% delle donne; sono rare nella pubertà, quando le ghiandole non sono ancora attive, e in menopausa, quando l’attività si riduce in corrispondenza di una fase di secchezza vaginale. Nella maggior parte dei casi sono asintomatiche, ad eccezione di quelle di dimensioni maggiori, che seppure non dolorose provocano comunque fastidio a causa delle dimensioni. Se le cisti sono colpite da un processo infettivo, si possono avere dolore e febbre. È importante fare diagnosi differenziale nelle pazienti con età superiore a 40 anni, questo perché seppur in una ridottissima percentuale dei casi potrebbe trattarsi di una formazione neoplastica e non di una formazione cistica. Le cisti possono regredire spontaneamente o trasformarsi in ascesso. Quando si è formata la raccolta di pus con tumefazione molto dolorosa, è necessario incidere. Per favorire l’apertura spontanea, possono essere utili impacchi caldo-umidi locali. Si consigliano impacchi anche dopo lo svuotamento per favorire un drenaggio più completo del pus.
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