“Mamma, che lavoro fa la mamma della mia amica S?”
“nessun lavoro”
“? come nessuno? “
“Non lavora nel senso che intendi tu. Sta a casa. Si dice fare la casalinga”.
Seguono tanti punti di domanda negli occhi di microba. E incalza: ” Ma anche quando i bambini sono a scuola? E cosa fa tutto il tempo?”.
Le mamme delle sue amiche di Milano lavorano tutte fuori casa. Per lei non è facile capire.
Per altro io stessa non avevo risposte concrete.
Non potevo dirle che pulisce la casa, lava o stira perché lo vede fare anche dalla sua mamma che invece ha un lavoro impegnativo.
Non potevo dirle “fa la mamma” perché microba ha una mamma che cerca di fare comunque la mamma a 360°. Certo la sua amica è al lago, in vacanza, dalla fine della scuola. Microba da una settimana. Le ferie della sua mamma. Prima è andata all’oratorio, al mare nelle case vacanza del comune di Milano (e prima di partire si era raccomandata che scrivessi un post…), ad un centro sportivo. E “mi sono divertita tantissimo, mamma”. Il mio portafoglio meno, ma pazienza…
S ha due fratelli, uno più grande ed uno più piccolo. E la sua mamma a casa, è sempre in affanno. È sempre stanca, non concepisce le richieste di piccole autonomie, le piccole libertà che qui, in questa isola felice, possono essere concesse.
Per me qui è sempre stata vacanza per tutti e le regole sono ridotte all’osso. Ho sempre pensato che fossero le loro vacanze, ma anche le mie.
Anche la mamma di C non lavora. E anche lei appare stanca. Anche lei è rigida, anche lei controlla tutto. La mamma di S e di C mi ricordano la mia.
Mia mamma era a casa, ed era rigida anche in vacanza. Microba ogni tanto commenta “meno male che non sono vissuta ai tuoi tempi”.
La mamma di S anni fa ha passato un’intera estate a pensare se lasciare il lavoro o meno.
Temeva la gestione di 3 figli. Era in preda all’ansia. Non potevo darle consigli. Io non avevo scelta. O non volevo altre scelte. Io dovevo e volevo lavorare. Forse tornare un po’ più tardi dopo la nascita dei bambini, ma stare a casa no. Cosa farei adesso? Io sono io anche per il mio ruolo lavorativo nella società. Non sono solo la moglie o la mamma di. Non ho mai pensato che i miei figli ne avrebbero sofferto. Ed ho avuto ragione. Microba è orgogliosa della sua mamma dottoressa. Entrambi sanno che è anche grazie al mio stipendio se abbiamo potuto cambiare casa o fare delle belle vacanze tutti gli anni. Certo le loro sono in giro per campus e centri estivi. Ma hanno sempre amato queste proposte che hanno contribuito a farli crescere. Sarebbero così se fossi stata a casa a loro disposizione? Così autonomi, così aperti?
Forse no. E sicuramente io non sarei stata capace di dar loro tutti gli stimoli che hanno, non si sarebbero confrontati con tanti altri coetanei. Avrebbero avuto una mamma molto più ansiosa di quello che è. Una mamma forse più infelice
Per cui, cara microba, hai ragione ad essere “stranita”. Per come siamo noi, io te, papà, tuo fratello, la mamma casalinga non è conteplata.
Sara dice
Un articolo giudicante. Non c’è un meglio né un peggio.