Ecco, ci siamo, è arrivato anche questo momento. Per la verità un po’ in anticipo rispetto al previsto: l’acquisto delle prime scarpine per microba. Premetto che io non sono una di quelle mamme che ardono dal desiderio di comprare scarpe prima del tempo, sono dell’idea che un caldo paio di calzini o pantofoline morbide siano più che sufficienti fino a quando il bimbo non cammina. Ancora meglio sarebbe stare a piedi nudi. Ma la stagione non lo consente. Supernano ha avuto le sue prime scarpette a 11 mesi. Microba no. Microba precorre tutti i tempi. Lei vuole stare solo in piedi e se possibile tentare qualche approccio di cammino. Finchè siamo in casa basta un paio di antiscivolo, ma fuori?
Già fuori…Perché basta uno sprazzo di sole e Supernano all’uscita dall’asilo si dirige verso il parco. Incurante del freddo, dell’umido, del terreno bagnato. E microba dietro. Ma chi la tiene nel passeggino? Dunque mi sono rassegnata. Cogliendo l’occasione dei saldi questo pomeriggio le ho comprato il suo primo paio di scarpe. Che ovviamente ha subito inaugurato: in piedi attaccata alla scaletta dello scivolo e camminando attaccata alle panchine.
Ma come scegliere le prime scarpe? Tanti sono gli interrogativi che mi ero posta ormai 4 anni fa al primo acquisto, considerando che delle scarpe sbagliate possono causare una posizione innaturale delle dita, che le ossa del piccolo sono ancora in formazione e una cattiva postura assunta in questa fase, potrebbe poi comportare seri problemi per lo sviluppo fisico. Anche un mal di testa può essere causato da una cattiva postura!
Nel caso del bimbo che non cammina nei mesi invernali è sufficiente coprire i piedini per proteggerli dal freddo con dei semplici calzettoni, in estate meglio il piedino nudo. Quando il piccolo inizia a camminare il piede non è ancora ben sviluppato, tende ad appiattirsi e a piegarsi all’interno: camminare a piedi nudi è il metodo migliore per un corretto sviluppo del piede. Le migliori scarpe per imparare a camminare sono i propri piedi! Camminare a piedi nudi consente alla muscolatura di rinforzarsi, garantendo una corretta formazione della pianta del piede. Il bambino nasce infatti con i piedi fisiologicamente piatti e solo dopo i tre anni acquisisce la curvatura dell’arco plantare. Quindi è sempre meglio che, almeno a casa, cammini a piedi scalzi o, nel caso di pavimento freddo (ad esempio di marmo), con le calzine antiscivolo (quelle con i gommini) che forniscono un sostegno, non fanno scivolare e isolano il piede.
La scelta della scarpa non deve essere lasciata al caso e non bisogna di conseguenza seguire solo l’estetica e la moda. Ma quindi… Quando possiamo comprare le prime scarpine e come devono essere?
Consigli per il primo acquisto:
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Controllare che nella scarpina non ci siano cuciture o parti dure: potrebbero dar fastidio e provocare sfregamenti
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Le scarpe non devono essere rigide, al contrario devono essere morbide mentre la parte posteriore deve avere dei rinforzi per evitare che il bambino storca il piede lateralmente. L’altezza non deve mai superare la caviglia, che deve sviluppare da sola e al meglio i suoi muscoli.
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Bandite le scarpe ortopediche: un piede normale non ha bisogno di essere corretto e una scarpa ortopedica va prescritta solo per accertate patologie, dopo attenta valutazione dello specialista ortopedico
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Le scarpine devono essere della misura esatta: più lunghe del piedino al massimo di 1 cm mentre nella parte posteriore, tra il piede e la scarpa deve stare un dito. Per tale motivo di volta in volta devono essere provate: è necessario che il bambino misuri la scarpa prima dell’acquisto perchè anche se i numeri sono uguali, da scarpa a scarpa varia la larghezza o l’altezza del collo del piede. Alcuni marchi famosi di scarpe hanno ideato la “soletta intelligente” che si può sfilare dall’interno della scarpa e appoggiare sulla pianta del piedino del bambino. Sulla soletta sono disegnate le dita del piede in modo da poter capire subito se il numero è giusto oppure è troppo grande o troppo piccolo. E sempre per tale ragione la scarpa dovrebbe essere l’unico indumento che si dovrebbe evitare di riciclare. Fanno chiaramente eccezione quelle usate poche volte come stivaletti di gomma o da neve
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Non sempre le scarpe più costose sono meglio di quelle più a buon mercato: un prezzo elevato non sempre è sinonimo di buona qualità
Le caratteristiche principali che devono soddisfare le scarpe quindi, sono:
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Comodità: deve avere una punta ampia per consentire una giusta libertà di movimento ed una completa articolazione delle dita
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Flessibilità: la suola deve essere flessibile per consentire la marcia sulle punte e la corsa
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Leggerezza
Fino ai 24 mesi è bene utilizzare anche in estate delle scarpette che siano chiuse sia davanti che dietro in modo da proteggere dita e tallone. In commercio esistono molti marchi che producono scarpine con la cosiddetta “flex zone” fatte appositamente per i primi passi poiché garantiscono alla scarpa la massima flessibilità anche quando il bambino gattona. Nei primi tre anni di vita il piedino cresce all’incirca di 3-4 mm al mese e quindi le scarpe andrebbero approssimativamente sostituite ogni 4 mesi circa.
[…] le scarpe. Queste come già detto non sono di nessuna utilità per il bimbo che non cammina. Ben più utili calzine per il periodo […]